Mario Plazio
Vino difficilmente classificabile questo chardonnay del sud della Borgogna.
Una cantina fuori dagli schemi, vini con residui zuccherini che non lasciano indifferenti.
Jean Thévenet porta le sue uve a maturazioni estreme e lascia che il vino segua una evoluzione il più naturale possibile.
Questo 1996 vive tra rischiosi equilibri ma procura emozioni che raramente di questi tempi capita di provare.
Odora di tartufo come poche volte mi è capitato di sentire, e poi di frutta tropicale, ananas e mango.
Dopo un giorno di bottiglia la leggera nota ossidativa rimane tra i ranghi, esce una originale vena ferrosa e balsamica. E però non crediate che sia un vinone ammiccante. È invece rigoroso nella sua struttura, equilibrato da una acidità vibrante sostenuta da una vivace mineralità. Questo contribuisce a snellire la beva, dove la nota zuccherina conferisce morbidezza senza mai divenire dolcezza compiaciuta.
Vino da esteti, ma anche di palpitante emozione.
Tre lieti faccini :-) :-) :-)
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