Mario Plazio
Un grande vino del sud dalla compattezza nordica.
Ha bisogno di qualche giorno di apertura per rivelarsi completamente.
Inizio ostico, crudo di nocciola e fieno tagliato.
Al palato è più espressivo, caldo ed evoluto e al tempo stesso compassato. La lunghezza diventa mineralità e sembra non avere termine.
Dopo un paio di giorni fa percepire il miele di zagara, la mineralità sembra definirsi sempre più chiaramente. E poi erbe, basilico e agrumi, il tutto con grande senso estetico, ma senza alcun compiacimento.
Non ha ancora raggiunto l’apice.
Tre lieti faccini :-) :-) :-)
ho amato questo vino qualche anno fa,
RispondiEliminavorrei che fosse la stessa cosa per un certo lugana ...
Mmh, non ho dubbi
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