13 novembre 2010

I Giorni del Riesling: fra trentini e altoatesini brilla un stella pavese

Angelo Peretti
E così stavolta a vincere il concorso dei Riesling a Naturmo in pieno Südtirol, è stato un bianco trentino, mica altoatesino: accipicchia! Alla sesta edizione della competizione dei sempre più belli Riesling Tage (i Giorni del Riesling: bella formula, con visite alle cantine, concerti jazz, appuntamenti gastronomici) erano in lizza i vini - tutti rigorosamente trati da uve di riesling, ovvio - del 2009, provenienti da varie aree italiane. E ad aggiudicarsi il Riesling Gold - la medaglia d'oro, insomma - è stato il Trentino Riesling Simboli 2009 della Cantina La Vis Valle di Cembra. Al secondo posto, con la medaglia Riesling Silber, un vino della Val d'Isarco, quello Köfererhof, che aveva vinto la competizione l'anno passato e che dunque si conferma produttore d'eccellenza (e c'erano forse dubbi? adoro i loro vini da tempo). Terzi a pari merito, col Riesling Bronze, un igt della Provincia di Pavia, il Riesling Arvinà 2009 dell’azienda agricola Molinelli e il Riesling altoatesino della Val Venosta Castel Juval della tenuta Unterortl, appartenente alla famiglia Aurich.
Siccome erano fra coloro che i vini - o meglio, una parte dei vini - li hanno tastati in commissione d'assaggio, dico che dei primi quattro ho avuto la fortuna di provarne tre: me ne avvedo ora che, a premi consegnati, ai commissari hanno mandato il resoconto, disvelando i nomi che stavano dietro ai numeri della degustazione alla cieca.
Dunque, vediamo come sono usciti dal mio assaggio, leggendo le schematiche note che mi sono scritto.
Il primo classificato del concorso, il Trentino Riesling Simboli di La Vis Valle di Cembra, cantina sociale. Buon vino, certamente. I miei appunti dicono: "Varietale al naso. Bocca succosa, magari un po' verde a tratti, ma è tipicissimo e lungo". Gli ho dato 86 punti (si usava una scala centesimale), che per i miei parametri è una bella valutazione.
Poi, il secondo in graduatoria, il Riesling südtirolese di Köfererhof. Ho scritto: "Al naso sauvignoneggia forse un po' e in bocca idem, però è molto floreale ed è agrumato. Ha un'albicocca succosa. Citrino, persistente". Ero incerto fra l'assegnare un 85 o un 84, però veniva dopo un vino purtroppo infelice, che sapeva di mentolo o di eucaliptolo in maniera smodata e che non andava via, talché mi sono annotato che era difficilissimo valutare ancora bicchieri dopo quello sfortunato assaggio, per cui l'84 (o l'85, non importa) è probabilmente sottostimato. In ogni caso, bene anche Köfererhof: una costante certezza in Val d'Isarco.
Dei due vini approdati al terzo gradino del podio ne ho potuto provare uno solo: il Riesling pavese, l'Arvinà di Molinelli. Ebbene, questo l'ho avuto per due volte nel bicchiere (la formula prevede che, senza che tu lo sappia, possano farti provare più volte lo stesso vino in momenti diversi della degustazione, per verificare se ci sono scostamenti nei giudizzi) e tutt'e due le volte m'è piaciuto, e m'è piaciuto anche parecchio, se la prima volta gli ho dato un 88 e la seconda volta ancora un 88, che ho poi corretto in 87. La prima volta ho scritto: "Naso da Riesling lombardo. Bocca fressca, succosa di frutto, lunga, piacevole. Riesling 'meridionale', ma buono". La seconda ho aggiunto: "Bocca croccante, succosa, polposetta. Buono". Ebbene: se vi capitasse, provatelo, ché non è proprio niente male.
E fin qui i vini. Poi, devo dire di Naturno e dei suoi alberghi. O meglio, degli alberghi che aderiscono al format locale della Dolce Vita: una splendida manciata di quattro stelle superiori che più ancora che dei wellness center o delle spa dove goderti la carezza delle acque, sono dei luoghi votati al relax assoluto degli ospiti. E ci stai così bene che ti vien voglia di tornarci per una vacanza, e godertela proprio. Un gran bell'esempio di professionalità diffusa, che fa di Naturno uno dei posti del cuore dove passare un week end, se non qualche giorno di più: mica a caso ai primi di novembre avevano tutto strapieno. Quest'anno ho dormito al Preidlhof (e ci ho anche cenato, e bene), l'anno scorso al Feldhof, entrambi eccellenti.

1 commento:

  1. Sto organizzando una bicchierata tra amici sul riesling pavese, memore di questo post sono riuscito a mettere le mani su due bottiglie di Arvinà: una targata 2010 e una già 2011. Nulla di più vecchio, peccato.
    Grazie per il consiglio!

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