Mario Plazio
Se esiste un’uva banale, o meglio, banalizzata, questa è la schiava. Il vino che si ottiene è consumato da orde di turisti come accompagnamento di speck e formaggi industriali, finisce in pochi mesi e porta reddito sicuro. Questo significa però ignorare le potenzialità dei migliori vignaioli e dei migliori vigneti.
In realtà la schiava è capace di evolvere con originalità per molti anni, anche se purtroppo non abbondano gli esempi.
Il Santa Maddalena di Ramoser svolge egregiamente il suo ruolo di vino fresco, speziato e di ottima beva.
Oltre a questo però si intuisce una complessità in divenire, con sentori di sottobosco, pepe e ciliegia, e una struttura che sicuramente è in grado di resistere ad alcuni anni di invecchiamento.
L’unica difficoltà è resistere al suo fascino immediato.
Provateci.
Due faccini :-) :-)
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