23 aprile 2011

Il Riveselle è tornato

Angelo Peretti
Evviva, evviva: è tornato il Riveselle che piace a me. L'annata 2008 fu spettacolare per beva, succosità di frutto, eleganza di speziatura. Il 2009, annata calda, aveva segnato un certo arretramento della beva, con una vena tannica più accentuata e una concentrazione cresciuta. Ma il 2010 ce lo riconsegna in grande spolvero e in forma smagliante. Di nuovo splendido esempio di quello stile che amo chiamare il vinino, ossia il vino magari semplice, epperò per nulla banale, e anzi perfettissimo nel suo farsi bere.
Il Riveselle è il Tai (leggi Tocai) Rosso di Tommaso Piovene Porto Godi, erede di nobile schiatta e nobilissimo produttore sui colli vicentini. La doc è quella dei Colli Berici. E il tai (leggi tocai rosso, e scrivo minuscolo perché qui mi riferisco al vitigno, non al vino) è il grenache: in terra berica cambia nome. Bene, il tai rosso è uva che dà poco colore epperò offre tanta spezia (cannella, chiodo di garofano), e frutto di bosco (mirtillo, amarena) e fiore (l'ibisco, o meglio, il karkadè, bevanda ormai da lungo desueta, che meriterebbe una riscoperta invece) e una beva eccellente, quand'è ben gestito. E non ho dubbio alcuno nell'affermare che qui a Toara di Villaga, dai Piovene Porto Godi, lo si gestisce al meglio, eccome. E dunque sia lode al ritrovato Riveselle, annata 2010 (per dirla coi miei faccini, quelli con cui valuto la piacevolezza del vino, gliene darei tre, il massimo).
Ho tastato dell'azienda anche altre due interpretazioni del tai rosso (vitigno). Una è quella più muscolosa del Thovara, che nell'annata 2008 ha fatto, mi pare di poter dire, un saggio arretramento rispetto a certi eccessi di polpa e tannino che l'avevano un po' contraddistinto e segnato in precedenza, acquistando ora in eleganza e anche in beva e in succosità di frutto. E mi si conferma come il 2008 sia stata in effetti annata eccelsa per il tai vicentino. Ci ho trovato spezia, tanta tanta, e dunque torna ad emergere più netta la varietalità. Ah, dimenticavo: il Thovara è un Tai Rosso Colli Berici, doc.
L'altra interpretazione è una new entry, un inedito rosato da uve di tai rosso. Un igt del Veneto. Si chiama Lola, anno 2010. L'ho trovato un po' chiuso al naso (penso per recete imbottigliamento), ma del tutto varietale al palato. Confermandomi ancora una volta nell'impressione che sia questa la via del tai: la piacevolezza e la leggerezza.
Adesso tocca a voi andare a far la prova (e dirmi magari come la pensate).

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