12 aprile 2011

Soave Classico Le Rive 2005 Suavia

Mario Plazio
I Soave delle sorelle Tessari sanno affrontare il tempo senza alcun timore. Continuo ad ammirare sopra tutto il Monte Carbonare e a considerare le Rive uno scalino sotto per la minore capacità di esprimere negli anni l’eleganza del terroir.
Questo 2005 è a memoria uno dei migliori millesimi delle Rive che mi sia capitato di bere. Conserva un bel naso di erbe montane, anice, mandarino e spezie dolci. Al palato l’incisività è appena cullata dall’apporto del legno, che nel finale conferisce una vena di dolcezza che a mio avviso sottrae dinamica gustativa al liquido.
È comunque una gran bella bottiglia, un Soave succoso e vivo che potrebbe andare avanti ancora per qualche anno.
Due faccini e mezzo :-) :-)

4 commenti:

  1. Ciao Mario, sono d'accordo con te. Penso che una buona incidenza di freschezza a questo vino l'abbia dato l'annata piovosa, che trovo corrisposta anche nel millesimo 2002.

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  2. Proprio leggendo questa recensione la scorsa settimana, mi sono riproposto di stappare una bottiglia di Suavia. Ho fatto questo proprio ieri a pranzo con una bottiglia di MONTE CARBONARE del 2004, purtroppo il vino era ossidato, quindi ne ho stappata un'altra, del 2005 questa volta, ... purtroppo stesso risultato!!! ... eppure le bottiglie sono state correttamente conservate nella mia enoteca sotteranea insieme a tanti altri vini. Quindi, lungi da me l'idea di mettere all'indice l'azienda produttrice (le sorelle Tessari sanno quanta stima ho di loro e del loro lavoro) vorrei però capire il perchè di questo sgradito fenomeno, e credo che interessi anche a loro. Incrminati numero uno secondo me sono i tappi e sono sempre più convinto che Angelo ha ragione quando indica come sua preferenza lo stelvin.

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  3. Confermo Giordano, se avessero avuto il tappo stelvin, avresti bevuto grandiosamente.

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  4. Vero, con la capsula a vite non sarebbe successo. Sarebbe però interessante sapere che tappo era: che produttore, intendo, e che modello.

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