3 dicembre 2010

Il Civettaio e il sangiovese di Maremma

Angelo Peretti
Prima o poi dovrò decidermi d'andarci a fare un salto al Civettaio. Credo sia il posto giusto per rilassarsi in un fine settimana. Lontano da tutto: la sera, una bottiglia e la quiete. La bottiglia non potrebb'essere che una di quelle di casa: uno dei Montecucco, da sangiovese in purezza.
Il Civettaio, agriturismo e aziend'agricola biologica, è in Maremma, a Civitella Paganico, nel Grossetano. Lo conduce dal '98 Gregorio dell’Adami de Tarczal, d'una stirpe nobile trentino-tirolese che col vino ha a che fare pressoché da sempre. Lui dice di credere al destino: penso che sia per questo che sul suo sito scrive che "nella scelta del Civettaio, Gregorio non poteva non considerare una strana coincidenza" e cioè che "il nome Civettaio, posto dove si trovano le civette, ha un significato particolare per dell'Adami de Tarczal in quanto la civetta è preminente nello stemma di famiglia". Quanto alle vigne del Civettaio, son state impiantate tra il '99 e il 2011: sette ettari a sangiovese (la più parte) eppoi cabernet sauvignon, merlot e alicante, e con quest'ultime varietà forestiere unite al sangiovese si fa anche un igt, il Poggio al Commessario.
Gregorio lo conosco da tempo. E il richiamo al Civettaio lo avverto spesso, ché si serve della mia stessa tipografia, nel Veronese, e là c'è appeso il poster dell'agriturismo, con quel rosso-terra della casa che spicca sull'azzurro del cielo e ogni volta quell'immagine mi dice che dovrei andarci, ma poi non mi decido. I suoi vini non m'è invece capitato spesso di berli: strano. L'ho comunque tastati qualche poco fa in una degustazione allesista da Luca Ghiotto e dalla sua enoteca Soavino, che distribuisce i vini del Civettaio in terra veneta. Ed ora do conto dei Montecucco, avvertendo che dal Civettaio le bottiglie escono dopo che il vino ha fatto lungo affinamento - ed è cosa ottima - ed ora è dunque fuori ora il 2006.
Montecucco Sangiovese 2006
Che bello trovare un vino toscano che ti dice da subito, appena accostato al naso, "son fatto col sangiovese". In bocca c'è beva considerevole, pur con tannino ancora bene espresso. Il frutto è sodo, croccante. Sul fondo, una vena verde appena accennata, sottili tracce animali, e spezia. Un bicchiere tira l'altro.
Due lieti faccini :-) :-)
Montecucco Sangiovese Riserva Hiuls 2006
Eccola di nuovo l'impronta autoctona: sangiovese. Ed al palato è morbido, rotondo. Dico insomma che il frutto sembra proprio rotolarti in bocca, maturo e giustamente polputo senza però opprimerti come fanno certi rossi stra-concentrati. E ci son venature di viola mammola. Eppoi chiodo di garofano. Tannino vivo, eppure la beva non cede.
Due lieti faccini e quasi tre :-) :-)

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