8 dicembre 2010

Marie-Cécile 2002 Château Le Puy

Mario Plazio
L’etichetta recita: “Expression originale du terroir”. E si tratta sicuramente di un bianco di Bordeaux originale.
Lontano dagli Château così glamour della Rive Gauche e della Rive Droite, Marie-Cécile è un pugno in faccia al politicamente (pardon) enologicamente corretto.
Un puro sémillon che se ne frega delle regole e va per la sua strada.
Proviene sicuramente da una prolungata macerazione sulle bucce, e da questo trae un carattere indomito e ribelle.
Odora di erbe di sottobosco, spezie, pesca e frutta secca.
I profumi sono esaltati da una acidità volatile piuttosto importante, che potrebbe anche sconcertare più di qualcuno.
La razza è rivelata da una bocca dotata di una beva imbarazzante (per molti concorrenti), naturale nel senso migliore del termine.
Certo con qualche problema tecnico, ma il vino scorre e si fa bere che è un piacere.
Il finale è provvisto di una acidità vibrante per nulla nascosta, e propone aromi di noce moscata, camomilla e di minerale.
Sono solo 11° ma alla fine il vino è palpitante e vitale.
Due faccini :-) :-)

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